Pornomalia

Post-porno: corpo e desiderio contro il capitalismo

“Stiamo ancora vivendo con l’antica credenza che una donna e la sua sessualità dovrebbe far piacere allo spettatore più di qualsiasi altra cosa. In tutta la storia dell’arte l’immagine della donna è stata creata dagli uomini. Lo sguardo è stato sempre quello di un uomo e la sessualità femminile è stata limitata a poche identità indicate dal sistema patriarcale e dall’ego maschile artistico: “puttana”, “moglie”, “madre”, “musa”. (Erika Lust, regista)pornomalia - locandina ciclo sex-positive

“La sfacciataggine e la follia del capitalismo ne han determinato l’autorità trasformando i corpi. Corpi di donne, gay, lesbiche, trans, bisessuali, queer, malati, pazzi, diversamente abili, anoressici, grassi, troppo belli o troppo brutti, bambini, perversi, stranieri, sfigati… come territori occupati e controllati da una continua manipolazione che agisce su tutti i livelli della percezione della realtà e dell’esistenza. […] La sessualità stessa incarna i codici di questa politica della corporeità morta. A partire dal rifiuto di questa meccanica e mediando tra testa e viscera rielaboriamo i nostri corpi e le nostre coscienze con un sentimento d’amore folle e con una spregiudicatezza carica di poesia.” (Da “Pornocapitalismo” – Video Arms Idea)

Il post-porno nasce negli anni ’90 accanto ai movimenti sex-positive, queer e post-femminista come arma di reazione al soffocante sistema di controllo patriarcale della cultura sessuale. L’industria pornografica tradizionale commercializza i corpi delle donne, ne svilisce la sessualità e impone codici limitati dalla sessualità eteronormativa. Da qui, l’esigenza di fondare e diffondere una propria rappresentazione del corpo e del desiderio.
Il postporno critica il normativo, il convenzionale, il commerciale e in questo modo diventa spazio di emancipazione politica per le donne e le minoranze sessuali.
Negli ultimi anni sono nati diversi collettivi che si propongono di trasformare la pornografia in proposta politica, uno spazio per sperimentare con nuove identità sessuali e forme di desiderio. A questo scopo queste attiviste hanno cominciato loro stesse a girare i propri film, reinventando in essi le forme tradizionali del porno per includere nuovi ruoli, nuovi feticci, nuove fantasie.
Questo ciclo e’ dedicato a loro.

Martedì 12 Maggio, h 21:30
“Too Much Pussy ! Feminist sluts in the Queer X Show”
Di Emilie Jouvet (FR/ENG, sub ENG, 2009)
Un documentario road-movie coinvolgente e esuberante sulla post-pornografia e il movimento femminista sex positive.

Martedì 19 Maggio, h 21.30
“Mutantes Féminisme porno punk”
di Virginie Despentes (FR/ENG, sub ENG, 2010)
In questo documentario di Virginie Despentes, dove si riuniscono in interviste e documenti di archivio le pioniere del post-porn, i neofiti potranno scoprire il femminismo sex-positive e gli altri potranno scoprirne i piu’ recenti sviluppi.

Martedì 26 Maggio, h 21.30
“Dirty Diaries”
autrici varie (lingua originale, sub ENG, 2009)
Un cult della filmografia post-porn, è una collezione di 12 corti di 12 registe svedesi.