Old Boy
Oh Dae-su, uomo comune con il vizio dell’alcool, dopo essere stato rilasciato dalla polizia, che lo aveva fermato per ubriachezza molesta, viene rapito inaspettatamente e tenuto in una squallida stanza dalla quale è impossibile fuggire. Poco dopo viene a scoprire che sua moglie è stata assassinata, e che, a moltivo della sua detenzione, l’omicidio è stato attribuito proprio a lui. In tutto, la sua prigionia durerà quindici anni, un tempo costellato da numerosi tentativi di suicidio, ma anche dal rinforzarsi di un odio profondo e dai preparativi fisici alla vendetta verso il proprio sconosciuto aguzzino.
Siamo nel mezzo dell’incubo visionario di Chan-wook Park, regista di spicco della Nouvelle Vague del cinema coreano. Il vero motore di Oldboy è la vendetta, ma la violenza, a differenza dei lavori di un altro mostro del genere come Tarantino, è consumata con estrema serietà e senza nessuna sfumatura ludicha. A voler quasi dichiarare apertamente che la disperata ricerca di Dae-su – interpretato dall’ottimo Choi Min-sik – a caccia della verità sul suo carceriere, è una faccenda estremamente seria anche per il regista.
Talmente seria da mettere in scena un mondo dominato dalla sopraffazione e dagli istinti bestiali, dove più ci si avvicina alla verità, più si scivola verso l’abisso.
Martedì 24 marzo, ore 21.30
ingresso 3,00 euro