Il Primo Maggio è ormai più celebrazione della Chiesa e dei governi che giorno di rivendicazioni sociali dei lavoratori, come i cinque anarchici precursori impiccati a Chicago nel 1887 avevano voluto con il loro supremo sacrificio. I partiti ed i sindacati esaltano le programmazioni governative di conservazione del sistema capitalistico invece di affrontare decisamente, on armi moderne di lotta, la rivoluzione tecnologica che sta trasformando la società, senza Marx e contro l’uomo, abbassandone il prezzo ai soli lavoratori che duramente pagano con la disoccupazione …
Tutto, invece, dovrebbe portare ad una rivoluzione libertaria che ponga il progresso tecnico e scientifico al servizio dell’uomo, la produzione al servizio del consumatore e non della speculazione e dello sfruttamento: al servizio di tutti, infine, con la libertà come cardine di una società che associ i propri sforzi per soddisfare i bisogni e l’espansione culturale della collettività, partendo dal singolo, nella pace … una rivoluzione libertaria nelle coscienze e negli strumenti di vita, per l’umanità
numero: 6096
dimensione: 73x49 cm