Il Maiale e il grattacielo
D’ Eramo, Marco
Ti aspetti la città di Al Capone e trovi viali sereni, tra gli edifici neoclassici dell’esposizione universale del 1893. Letture giovanili ti parlano dei mattatoi di Chicago; invece ti appaiono fantastici grattacieli. Il centro città ti si di spiega miracolo d’architettura, che sta all’urbanistica del Novecento come Venezia a quella del Quattrocento. Ti aspettavi una città continentale, al centro del Nordamerica e ti si para una città marina. Sullo sconfinato Lago Michigan, Chicago è la più americana delle città statunitensi (basti pensare che McDonald’s è una sua multinazionale) e, diversamente da New York, San Francisco o Los Angeles, a Chicago si ha il reality check, ovvero il polso di quel che pensa l’America vera, profonda. Come un detective, Marco d’Eramo si addentra nella città e la investiga. Vive l’avventura dell’esplorazione di un europeo trapiantato con tutto il suo bagaglio concettuale dal Vecchio Mondo nella sconosciuta Chicago, conservando lo sguardo alieno e lo stupore da straniero. Arriva così a riconoscere il familiare puzzo di modernità che caratterizza questa città, dove è già scomparso quello che solo ieri l’aveva creata e fatta grande (come i mattatoi, il commercio di legname e di granaglie) e dove quel che vediamo oggi è già destinato a svaporare rapidamente. Qui, si sono verificati tanti episodi centrali della modernità: la nascita dei grattacieli, la standardizzazione dei sapori, il sorgere della sociologia urbana, il primo reattore atomico, la scuola economica dei Chicago Boys. Qui, in questa megalopoli multietnica, in questa Babele dei giorni nostri, si vede in atto la straordinaria potenza rivoluzionaria, sovversiva del capitalismo più puro.
dalla quarta di copertina
casa-editrice: Feltrinellianno: 1995
isbn: 9788807815713
euro: 14,00