… L’amore che non osa dire il suo nome
Un nome per l’amore e uno per la creazione. Un nome per il dolore e uno per l’ossessione dei corpi immaginati, desiderati, creati e distrutti dal proprio giogo e da quello altrui.
La poesia, quando magnifica, quando straziante, dell’ineluttabilità di essere come si è, del peso e della responsabilità che essa richiede, del coraggio e di ogni terribile fallimento per ogni minimo passo indietro di fronte a se stessi.
Non solo il tema dell‘omosessualità ma il racconto dell’unica vera malattia al tempo stesso salvifica e mortale, creatrice e distruttrice, e di tutte le sue direzioni e derivazioni relazionali, dal proprio “io” all’individuo che si è scelto come “nostro”: l’amore, quando non osa dire il suo nome.
Dal 3 febbraio, per quattro settimane, il nostro nuovo ciclo di film