Del terrorismo come una delle belle arti

Del terrorismo come una delle belle artiPerniola, Mario

Le vicende comiche e grottesche di un militante trotskista argentino, condannato a morte dai suoi ex compagni di partito, con sentenza “da eseguirsi il giorno della rivoluzione”. La folle avventura politica, esistenziale e nichilista dei membri dell’armata rossa giapponese. la surreale compagnia di esaltati, anarchici, pazzoidi, bohémiens e filibustieri che si ritrova, negli anni Settanta, intorno alla redazione della rivista “agaragar”. Ma anche scrittori e artisti come Moravia e Pasolini, surrealisti e situazionisti. in questi testi autobiografici, né interamente veri, né interamente falsi, Perniola rivela le radici esistenziali della propria filosofia, mostrando la sua stretta connessione con alcune vicende storiche, politiche, culturali ed umane a lui contemporanee. le storiette si rifanno da un lato al genere letterario, a metà tra il serio e il faceto, praticato dagli antichi filosofi cinici, dall’altro ai setsuwa dei monaci giapponesi e si basano sulla premessa buddhista della non sostanzialità dell’io, non meno che sul rifiuto di una narrativa ingenua e popolare, ignara del carattere enigmatico e paradossale della scrittura letteraria. la loro tonalità emozionale è un misto di terrore e di ironia, che unisce lo stile dell’avanguardia al distacco estetico, usando indifferentemente registri realistici e surrealistici in una combinazione che appartiene alla logica del simulacro.

dalla quarta di copertina

casa-editrice: Mimesis
anno: 2016
isbn: 9788857532202
euro: 16,00