anarchismo e psicologia del profondo
Starace, Sergio
La caduta del muro di Berlino ha avuto come immediato e prevedibile effetto, sul piano ideologico socio-politico-economico, la nascita e l’endemica, rapidissima, diffusione di un “pensiero unico” che, confondendo il piano storico-effettuale con quello filosofico-ideologico-progettuale, non solo giudica aberranti i tentativi storici di realizzazione del comunismo, ma bolla categoricamente come assurdo e irrealizzabile lo stesso ideale egualitario in quanto contrario alla natura umana, che, di conseguenza, troverebbe la sua unica, legittima espressione nel sistema capitalistico-borghese fondato sulla proprietà privata. L’autore del presente lavoro rovescia letteralmente tale assunto, sostenendo che la tendenza egualitaria è inscritta nella stessa natura dell’uomo e che il sistema capitalistico altro non è se non la manifestazione sintomatica di un grave stato di alienazione e pervertimento della vera essenza umana. Attraverso un appassionato excursus nella storia del pensiero occidentale (che ha le sue pietre miliari nelle figure di Socrate, Cristo e Rousseau) ed una profonda analisi psicologica delle determinanti del comportamento umano, (condotta per mezzo della psicologia junghiana e di quella esistenziale) egli dimostra l’assoluta infondatezza dell’antropologia hobbesiana e ci propone una nuova visione dell’uomo e dell’etica. Punto d’approdo di questo ricco itinerario è la dimostrazione della realizzabilità di una società anarco-egualitaria, l’unica, a parere dell’autore, che possa consentire la piena realizzazione dell’autentica natura dell’uomo. A questo risultato egli giunge nell’ultimo capitolo, attraverso un confronto con Karl Marx, di cui riconosce i meriti ed evidenzia i limiti.
casa-editrice: Sensibili alle foglieanno: 2013
isbn: 9788889883839
euro: 18,00