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Michel, Marthe e i loro tre figli vivono da anni in una casa a pochi metri da un tratto di autostrada che non è mai stato attivato. Il lungo asfalto è il proseguimento del loro giardino; luogo di scorribande in bicicletta e soggiorno ideale per guardare la tv nelle sere d’estate o per fumare l’ultima sigaretta della giornata, lasciando correre la vista all’orizzonte. Da un giorno all’altro, però, l’autostrada viene inaugurata e la famiglia di Michel si ritrova spettatrice di un traffico senza sosta, assordante, alienante.
La Meier dilata il racconto dell’apparente normalità, lasciando capire che è frutto di un percorso accidentato, ma anche ponendoci nella condizione di spettatori delle prime crepe. È solo questione di tempo. I protagonisti s’illudono di aver trovato la felicità ai margini del mondo, in un non luogo in cui vigono regole forse poco ortodosse ma non meno rigide, improntate alla salvaguardia strenua del presente, ad un iperbolico ma il mondo bussa alla loro porta e lo fa nel modo più invasivo possibile.
Quando la strada viene ultimata in poco tempo la vita della famiglia e’ sconvolta dal frastuono delle auto. Marthe ha un esaurimento nervoso, la figlia maggiore scappa di casa e il padre esasperato decide di compiere un gesto folle, murarsi vivi per non avere piu’ contatti con il mondo esterno. Quando tutto sembra perduto e la tragedia vicina e’ proprio la madre a prendere in mano la situazione: libera tutti accettando di esporli ad un futuro incerto.
martedì 29 marzo, ore 21.30
ingresso 3,00 euro