L’infernale Quinlan
Vargas e Quinlan, un poliziotto messicano e un ispettore americano, durante le indagini sull’uccisione di un ricco proprietario terriero scoprono ben presto di avere un senso diverso della giustizia. Molto sui generis, per esempio, è quella di Quinlan, tipo difficile e autoritario sempre sull’orlo di cedere al vizio dell’alcoolismo, che non esita a falsificare prove pur di far combaciare i fatti reali con le sue convinzioni dettate, per altro, da un intuito fuori dall’ordinario.
Grazie a questa perspicacia attribubisce subito la responsabilità dell’omicidio a Manelo Sanchez, ma nel farlo, come suo costume, si procura delle prove contraffatte che però vengono scoperte da Vargas. Il messicano, più che insospettito dell’operato poco ortodosso del collega, comincia ad indagare anche sul suo passato e dall’analisi dei verbali scopre che sono numerosissimi i casi in cui le prove prodotte da Quinlan e dal suo fedele collaboratore, il sergente Menzies, sono state contestate.
La verità alla fine verrà galla, e sarà propriolo stesso Manelo Sanchez a confessare il proprio omicidio, confermando l’infallibile intuito del vecchio poliziotto.
Da un “giallo” di Whit Masterson, pur non essendo considerato una delle opere fondamentali di Orson Welles, il film contiene tratti stilistici che hanno fattoscuola, come ad esempio il citatissimo il piano sequenza di dodici minuti dell’inizio.Rimasta alla storia, e altrettanto citata, la frase del regista a proposito di alcune scelte imposte dalla produzione: “mi hanno dato Heston, biondo di un metro e novanta, per fare un poliziotto messicano”.
Martedì 21 aprile, ore 21.30
ingresso 3,00 euro