Proletari, se voi sapeste…
Che la rievocazione di eventi passati comporti un loro travisamento, è inevitabile. Il discrimine risiede nella prospettiva in cui ciò avviene: che lo si faccia per porre le condizioni del superamento della miseria presente è un conto, più antipatico dal nostro punto di vista è che ciò avvenga per fini esclusivamente commerciali e autocelebrativi. Fare nomi è inutile anche perché sono già citati nel testo che proponiamo.
Scritto all’indomani dell’anno di cui oggi ricorre il trentennale, Proletari se voi sapeste… è un tentativo, da parte di alcuni esponenti della “teoria radicale” di fare i conti con i limiti di quel movimento. Una tendenza che, per quanto assolutamente minoritaria in quel movimento, ne ha comunque prefigurato limiti e potenzialità. Potenzialità che oggi invece di problematizzare si rischia o di banalizzare in rivendicazioni para-sindacali o di ridurre a figure retoriche per la legittimazione di improbabili “saperi metropolitani”.