77, e poi…
Scalzone, Oreste
1977: assalto al cielo, che “finalmente cade sulla terra”. Mentre “il cielo della politica” è scosso da vicende infime come gli scandali, si impenna l’onda della sovversione sociale. Occupazioni, scontri di piazza, l’assassinio poliziesco di Francesco Lorusso, l’immenso tumulto del 12 marzo a Roma. Irrompe un movimento inedito: una “generazione ’77” esonda da fabbriche e scuole, militanti tracimano dalla sinistra extraparlamentare. Si contestano economia e società, Stato, partiti, sindacati, status quo e narrazioni di futuro. Oltre il ’68: la “politica” lascia il posto a forme inedite di vita, riflessione, azione. Dilaga nei territori, con università e scuole divenute base logistica dell’operaio sociale – giovane proletariato acculturato, precario, disoccupato, inoccupato, ribelle –, una critica di massa della società del Lavoro e dell’omonima Repubblica, un’attiva estraneità ostile allo Stato. Impattandosi con “l’emergenza come governo” che connota il regime del “compromesso storico”, col Pci che spinge “la classe operaia a farsi Stato”, polizia sociale, e a gestire la “controinsurrezione”, la forma del movimento diviene una sorta di stato d’insurrezionalità endemica che arriva “fino alle armi”, e a quella che sarà defi nita “guerra civile di bassa intensità”.
Oreste Scalzone, come un “cantastorie e un griot”, racconta un Settantasette, quello che ha vissuto, tra “movimento del valore d’uso contro uno Stato metastatizzato” e tentativo di colpirne “il cuore”.
dal risvolto di copertina
casa-editrice: Mimesisanno: 2017
isbn: 9788857537122
euro: 20,00